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PSICOTERAPIA CORPOREA

La psicoterapia corporea prende in considerazione il ruolo fondamentale delle cosiddette “memorie corporee”. Tutte le persone ricordano attraverso immagini, suoni, odori, gusti, ma anche attraverso sensazioni fisiche. In alcuni casi, le sensazioni fisiche e la reattività corporea rappresentano l’ostacolo più importante per la serenità di una persona, e queste memorie corporee, non essendo fatte di parole, richiedono interventi terapeutici di tipo più direttamente corporeo. Possono quindi essere utilizzati approcci psicoterapeutici che lavorano sul contatto fisico e le difficoltà emotive che questo comporta, sulla costruzione di uno schema corporeo più adeguato, sulle costruzione di confini corporei flessibili e resistenti, sull’abbandono, sulla capacità di distinguere il contatto accuditivo e “tecnico” dal contatto erotico o minaccioso, sullo scioglimento di tensioni muscolari croniche, sulla riarmonizzazione posturale.

Le tecniche corporee possono, quindi, essere considerate opportune quando:
- una persona non ha completamente rielaborato e risolto malesseri e problemi attraverso strategie terapeutiche più orientate all’uso della comprensione verbale e razionale;
- il paziente manifesta ancora importanti condizionamenti, come un atteggiamento di iperallerta, un atteggiamento problematico nei confronti del suo corpo, difficoltà di abbandono, paura del contatto fisico, dell’intimità o della sessualità; alcune parti del corpo, ad esempio, sembrano estranee, anestetizzate, “dimenticate”, oppure vengono percepite con disgusto, sembrano “sporche” o estremamente vulnerabili;
- sono presenti confini corporei non adeguati; il paziente si sente “intruso” dalla presenza di un’altra persona con estrema facilità oppure, al contrario, permette una eccessiva intimità nella vita di tutti i giorni, esponendosi a situazioni pericolose o quantomeno non realmente desiderate.