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28 agosto 2019 - ore 16:36

I MOLTEPLICI FATTORI CHE INCIDONO SULL'ANSIA

di M. F. Amato

L'ansia è un'emozione umana e tutti la sperimentiamo; ovviamente, ogni persona sperimenta questa emozione in modo unico.
È bene quindi chiedersi: cos'è che causa l'ansia e i disturbi dello spettro ansioso?
Secondo Edmund Bourne, autore di un famoso libro intitolato “The Anziety & Phobia Workbook”, le persone spesso offrono spiegazioni semplicistiche su singole cause per i disturbi d'ansia.
Tra le più comuni si possono riscontrare squilibri cerebrali, episodi traumatici infantili, genitori assenti e via dicendo.
Tuttavia, i disturbi d'ansia sono molto più complessi, in quanto derivano da una moltitudine di fattori biologici, psicologici e sociali che interagiscono insieme nella creazione e mantenimento dei disturbi.
Gli esperti in questo campo solitamente forniscono spiegazioni di tali disturbi ricorrendo al modello biopsicosociale, il quale propone che vi siano molteplici e correlate cause di ansia patologica.
Queste possono essere approssimativamente classificate in tre gruppi principali: cause biologiche, cause psicologiche e cause ambientali o sociali.
Quando si parla di “ambiente”, si fa riferimento a tutte le cose che accadono intorno a noi. Quindi, utilizzato in questo modo, l'ambiente fa riferimento alle esperienze di vita, in particolare le interazioni sociali con altre persone, soprattutto i careviger, i familiari e via dicendo.
In teoria, le persone sviluppano un disturbo d'ansia quando possiedono sia “vulnerabilità” biologiche e psicologiche, sia un ambiente sociale che attiva queste vulnerabilità.
L'aspetto biologico del modello biopsicosociale si riferisce alle risposte fisiologiche e adattive del corpo alla paura. Si riferisce anche a tratti genetici e al funzionamento del cervello “ereditato”.
Più specificamente, ciò che viene tramandato è una vulnerabilità genetica espressa come un“tipo di personalità”. Questo tipo di personalità descrive una persona che è più reattiva, più sensibile e/o più facilmente eccitabile in presenza di stress.
Sebbene la maggiore sensibilità allo stress, questo singolo fattore, preso da solo, non è sufficiente per creare un disturbo d'ansia.
I fattori psicologici nel modello biopsicosociale si riferiscono ai pensieri, credenze e percezioni delle proprie esperienze, dell'ambiente e di sé stessi. Questi modelli cognitivi,influenzano la percezione di controllo che si sente di avere sull'ambiente circostante.
Ovviamente, la presenza di tali modelli influenza anche il modo in cui vengono valutati e interpretati gli eventi dell'ambiente circostante come minacciosi o non minacciosi.
Questi pensieri o cognizioni sull'ambiente e su sé stessi gioca un ruolo chiave nella formazione di un disturbo d'ansia.
Per esempio, la madre di un bambino può effettuare una correzione ai compiti svolti dal figlio. Quest'ultimo interpreta tale gesto come utile e indicativo della fiducia dei suoi genitori nella sua capacità di apprendere.
In un secondo caso, la madre di un altro bambino fa una correzione ai compiti del figlio, e invece di interpretarla come utile, il figlio interpreta questo come un'indicazione dei suoi limiti, e la mancanza di fiducia dei suoi genitori nelle sue capacità. Questo promuove la mancanza di una propria fiducia in sé stessi.
Ovviamente l'ansia tende a svilupparsi nel momento in cui si percepisce un divario tra la capacità stimata di affrontare una sfida e la difficoltà stimata del compito stesso.
Dall'esempio dei due bambini sopra descritti, si può immaginare come il primo bambino potrebbe crescere fino a diventare un uomo che ha fiducia nelle sue capacità di fronte ad un compito impegnativo. Quindi, nel momento in cui stimerà la distanza percepita tra le sue capacità ed un compito impegnativo, sarà meno probabile che provi ansia.
Nel caso del secondo bambino, al contrario, questo potrebbe divenire un adulto a cui manca questa sicurezza. Quando si troverà di fronte ad un compito difficile, è più probabile che provi ansia. Questo perché è probabile che sopravvaluti il divario percepito tra le sue capacità ed il compito stesso.
Quindi, a causa di queste differenze nella loro “composizione psicologica”, il secondo bambino potrebbe essere a maggior rischio di sviluppare un disturbo d'ansia.
In accordo alla letteratura, una volta che le vulnerabilità biologiche e psicologiche si sono stabilite, un individuo può quindi “apprendere” dal proprio ambienta sociale, per focalizzare la propria ansia su oggetti specifici o situazioni nel proprio ambiente.
Pertanto, la componente sociale del modello si riferisce a fattori ambientali che possono innescare, modellare e rafforzare le vulnerabilità suddette. I fattori ambientali possono includere fattori di stress che comunemente colpiscono tutti, come ad esempio tragici eventi che coinvolgono la società in generale.
Possono anche essere fattori di stress più individualizzati che quindi non coinvolgono la collettività. Ciò potrebbe includere stress finanziari, perdita di una persona cara e via dicendo.
L'ambiente sociale include diversi modelli di ruolo che possono avere un'influenza significativa su eventuali vulnerabilità pre-esistenti. Per illustrare l'influenza dei modelli di ruolo nella formazione dei disturbi d'ansia, si consideri, per esempio, un gruppo di pari adolescenti.
Questi gruppi di pari forniscono spesso opinioni forti su quali comportamenti aiuteranno o danneggeranno le possibilità di qualcuno di entrare a far parte di un gruppo. Successivamente, osservando come si comportano i coetanei, gli adolescenti imparano quali comportamenti e atteggiamenti li aiuteranno ad essere accettati, o almeno non respinti dai loro pari.
Sebbene una certa preoccupazione per le opinioni dei pari sia evolutivamente normale, alcuni adolescenti sono particolarmente sensibili alle opinioni dei loro pari. Possono così sviluppare la tendenza a preoccuparsi eccessivamente di tali valutazioni.
Ironia della sorte, questa eccessiva preoccupazione interferisce con le stesse relazioni e l'approvazione che si cerca disperatamente di ottenere. Tutto questo automaticamente si traduce in livelli clinici di preoccupazione, comportamenti evitanti e sentimenti di ansia.
Pertanto, una comprensione dell'ansia nonché dei suoi disturbi potrà dirsi completa ed esaustiva quando saranno prese in considerazione e scandagliate le sue diverse componenti.